Berat è una meta assolutamente da non perdere per i turisti che decidono di trascorrere le proprie vacanze in Albania. In questa guida di Berat ci sarà un po di storia di Berat, cosa vedere e dove dormire a Berat.
Con una storia di oltre 2000 anni, questa cittadina è stata recentemente riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, essendo stata una delle poche località albanesi ad essere sopravvissute alla dura politica di rinnovamento e ricostruzione del dittatore Enver Hoxha, il quale era solito distruggere edifici antichi per poi ricostruirne di nuovi.
Riconosciuta come “città-museo”, la piccola Berat non ha subito però alcuna modifica o intervento architettonico, conservando così alla perfezione le tipiche case ottomane dalle piccole finestre che la popolano oramai da secoli. Deriva da qui il divertente nomignolo di “città dalle mille finestre”, che racconta molto del passato di questo villaggio ed affascina i turisti con queste caratteristiche costruzioni fatte di muri bianchi e tegole color mattone.
Dove si trova Berat e come arrivarci?
Berat è una delle città più affascinanti dell’Albania e si trova nell’area meridionale del paese. La città è abbastanza semplice da raggiungere grazie a diverse opzioni di trasporto disponibili:
- In aereo: il modo più rapido per arrivare a Berat dall’estero è volare verso l’Aeroporto Internazionale di Tirana (Nënë Tereza), che si trova a circa 120 km da Berat. Da Tirana, è possibile raggiungere Berat in 1,5-2 ore di auto o autobus.
- In auto: se viaggi dall’Italia, è possibile prendere un traghetto da città come Bari, Brindisi o Ancona verso i porti di Durazzo o Valona. Una volta arrivati in Albania, si può proseguire verso Berat in auto, seguendo le indicazioni stradali. Da Durazzo, il viaggio dura circa 2 ore, mentre da Valona circa 1,5 ore.
- In autobus: esistono autobus che collegano Tirana e altre città principali con Berat. La stazione degli autobus di Berat è ben collegata con le principali destinazioni del Paese, e i servizi di autobus sono frequenti e convenienti.
- In taxi o auto a noleggio: per un viaggio più comodo e flessibile, è possibile noleggiare un’auto o prendere un taxi dall’aeroporto o dalle principali città albanesi.
Berat è ben collegata e facilmente raggiungibile da diverse parti dell’Albania, il che la rende una destinazione ideale per esplorare la cultura e la storia del Paese.
Cosa vedere a Berat
Affascinante e misteriosa, Berat affonda le sue radici nella storia antica e più precisamente nel VI/V secolo a.C, quando sul sito della cittadina fu fondato un insediamento illirico, che passò poi sotto la dominazione ottomana, bulgara, serba e turca.
Di tutto questo passato così caotico, Berat conserva traccia alla perfezione nei due diversi quartieri di Gorica e Mangalemi, separati l’uno dall’altro dal corso del fiume Osum, che attraversa perpendicolarmente l’intera città. Nelle due diverse anime religiose, l’una prettamente cristiana e l’altra tendenzialmente musulmana, questi quartieri sono l’emblema della pacifica commistione culturale che caratterizza da sempre la cittadina albanese.
Addentrandovi tra i vicoli di Mangalemi, noterete sin da subito di essere nel quartiere musulmano di Berat, interamente dominato dalla presenza dei minareti delle tre storiche moschee che vi si trovano. Camminando nel cuore della zona vi imbatterete subito nella caratteristica Moschea degli Scapoli, che pare debba il suo nome ai garzoni ed artigiani non ammogliati che un tempo frequentavano questo edificio religioso. Questa si distingue per una struttura unica nel suo genere: un edificio di due piani, circondato da portici su tre diversi lati e caratterizzato dalla presenza di un minareto piccolo e basso.
La vera bellezza di questa moschea, come voi stessi scoprirete, è data dagli affreschi che decorano i portici esterni e la sala della preghiera, perfettamente conservati in ogni tratto. Altrettanto affascinante è la decorazione che troverete nell’ottomana Moschea del Re, considerata una tra le più antiche dell’intera Albania. Edificata nel corso del XV secolo su ordine del Sultano Bayezid II, si distingue per uno spazio interno caratterizzato dal soffitto di un color verde intenso e da un intarsio che presenta alcuni brani del Corano affiancati dai diversi nomi di Dio. Non è certo da meno la Moschea di Piombo, così denominata per via delle cupole interamente ricoperte di piombo.
Costruito attorno al 1555, questo edificio è ben riconoscibile per il suo ingresso caratteristico, interamente dipinto di bianco e decorato con frammenti di statue antiche.
Una volta visitata l’affascinante zona di Mangalemi, potrete raggiungere il quartiere cristiano di Gorica semplicemente attraversando un ponte pedonale di recente costruzione. Al di là delle piccole case tutte arroccate l’una sull’altra, che caratterizzano l’intera architettura della zona, qui avrete l’occasione di visitare alcune importanti chiese cristiane. Camminando tra le strade di Gorica, vi sarà facile imbattervi nella bella Chiesa di San Spiridione, costruita nel XIX secolo e recentemente interessata da interventi di restauro.
Si tratta di un edificio di grandi dimensioni, caratterizzato da un sistema decorativo studiato in ogni minimo dettaglio: l’ingresso principale è dominato dalla rappresentazione dei due santi Spiridione e Demetrio, mentre lo spazio interno è decorato con splendide iconostasi in legno.
A poca distanza dal ponte pedonale che collega Mangalemi a Gorica si trova invece la piccola Chiesa di San Tommaso, a cui si arriva dalla strada attraversando un piccolo bosco di pini. Nonostante le piccole dimensioni dell’edificio, questo rappresenta un importante meta di pellegrinaggio per gli abitanti di Berat e non solo, il che conferisce a questo luogo un fascino piuttosto caratteristico, a cui i turisti non sanno rinunciare.
Al di là delle affascinanti casette che popolano i due quartieri di Mangalemi e Gorica, la vera e propria attrazione turistica della zona è il Castello di Berat, una meravigliosa fortezza ottomana arroccata su di un’altura che domina la cittadina. Data la posizione, è evidente che si trattasse di un luogo considerato particolarmente strategico, da cui si gode di una perfetta vista sull’intera area circostante. Non stupisce quindi che sia stato proprio questo il luogo in cui la fortezza venne edificata per la prima volta nel corso del Basso Impero, per poi essere bruciata dai Romani e ricostruita dagli imperatori Teodosio II e Giustiniano I. Ma l’aspetto di cui sono rimaste tuttora le tracce sembra invece risalire al XIII secolo, quando Michael I Comneno Doukas ordinò alcuni interventi architettonici alla struttura.
Passeggiando all’interno dello spazio delimitato dalle mura avrete l’occasione di ammirare i resti di circa quindici diverse chiese, tutte edificate nel corso del XIII secolo, a testimonianza del fatto che la popolazione della zona era prettamente cristiana. Tra tutte, vale davvero la pena visitare la Chiesa della Santissima Trinità e la Chiesa di Santa Maria di Blacherne, dove si conservano splendidi affreschi raffiguranti scene bibliche, dipinti dal celebre artista albanese Nikolla Onufri. Non manca però una testimonianza della cultura musulmana, ben visibile nei resti della cosiddetta Moschea Bianca, costruita appositamente per i bisogni della guarnigione turca e un tempo caratterizzata dalla presenza di un minareto che svettava alto sugli altri edifici religiosi.
All’interno del castello stesso avrete poi l’occasione di visitare il Museo Nazionale Onufri, interamente dedicato all’iconografista albanese più celebre del XVI secolo: la chiesa ortodossa della “Dormizione di Maria” ospita una collezione di circa un centinaio di icone ed oggetti liturgici, tutti decorati dal noto Onufri, che si è distinto nel panorama artistico locale per il grande realismo delle sue opere e per l’attenta ricerca dell’individualità dei personaggi che ne fanno parte. Una tappa immancabile questa del museo, che vi permetterà di conoscere a fondo la cultura di una cittadina che vanta alle sue spalle una storia lunga secoli.
Cosa visitare vicino a Berat?
Sa Berat è possibile raggiungere facilmente altrettanti siti e città interessanti da esplorare. Situato a circa 40 km da Berat, il Monte Tomorr è una destinazione ideale per gli amanti della natura e del trekking. Il parco offre spettacolari paesaggi montani, antichi sentieri e una vista panoramica mozzafiato. Il monte ha anche una forte importanza religiosa, ed è sede di pellegrinaggi annuali.
A circa un’ora di auto da Berat, il Castello di Petrelë, situato vicino a Tirana, è una fortezza medievale ben conservata, arroccata su una collina. Oltre alla sua storia affascinante, offre una vista incredibile sulla valle circostante. A circa 90 km da Berat si trova Apollonia, uno dei più importanti siti archeologici dell’Albania. Questa antica città greca offre rovine ben conservate di templi, teatri e altri edifici, oltre a un piccolo museo archeologico.
Infine, a circa 45 minuti da Berat, si trova la zona dei Laghi di Belsh è un’area tranquilla e pittoresca, perfetta per passeggiate rilassanti in mezzo alla natura. Qui si trovano numerosi piccoli laghi circondati da colline, offrendo uno scenario incantevole.
FAQ
Qual è la moneta che si usa a Berat?
La valuta ufficiale utilizzata a Berat, come in tutta l’Albania, è il lek albanese (ALL). In ogni caso, bisogna considerare che è possibile usare le carte di pagamento dei principali circuiti, come Visa o Mastercard, e in alcuni locali e negozi accettano anche gli euro.
Quanto dura il viaggio dall’Italia a Berat?
La durata del viaggio varia in base alla città di partenza in Italia e al mezzo di trasporto utilizzato. Un volo diretto verso Tirana, la capitale dell’Albania, dura circa 1,5-2 ore. Da Tirana, Berat si raggiunge in circa 1,5-2 ore di auto o autobus.
Dove alloggiare a Berat?
A Berat ci sono diverse opzioni di alloggio, tra cui hotel storici, guesthouse tradizionali e appartamenti privati. Il quartiere di Mangalem è uno dei più popolari, grazie alla sua atmosfera autentica e alla vista panoramica.
Che lingua si parla a Berat?
La lingua ufficiale parlata a Berat è l’albanese. Tuttavia, molte persone nel settore turistico parlano anche inglese, e alcuni parlano anche italiano.